Lavorazione

1604748_1487921594764725_4194776314266305668_nLa Domenica delle Palme rievoca il trionfale ingresso di Gesù a Gerusalemme in sella a un asino, in mezzo ad ali di folla osannante, che al suo passaggio stende mantelli per terra e agita festosamente rami di palma e di ulivo.

 

Sia la palmasia l’ulivo hanno forti valenze simboliche. La prima mette una foglia al mese e indica perciò l’anno solare sin dai tempi degli Egizi, ma è legata soprattutto ai riti della resurrezione dalla morte: il termine greco per indicarla infatti è phoenix, cioè fenice, animale mitologico che rinasce dalle sue ceneri. L’ulivo, che comprare nelle celebrazioni anche per motivi geografici (è molto più diffuso della palma nell’Europa mediterranea), è legato comunque alla figura del Cristokristòs in greco significa unto ed è proprio con l’olio che la Chiesa unge battezzandi e infermi. Anche in questo caso, dunque, c’è un legame forte fra la pianta e i riti di nascita e morte. L’intreccio delle foglie di palma è espressione a un tempo di devozione e di un artigianato che raggiunge, in alcune zone del paese, livelli molto alti.

 

 

La Lavorazione:

lavorazione delle foglie di palma, tecnica artigianale che si basa sull’uso di foglie di palma recise e intrecciate tra di loro.

Un’arte antica, legata alla fede cristiana, che affonda le sue origini proprio nella terra del ponente ligure. Era il 1586 quando papa Sisto V ordinò che fosse innalzato un grande obelisco in piazza San Pietro. Il lavoro, affidato all’architetto Domenico Fontana, presentava gravi difficoltà; per questo motivo, il giorno in cui l’obelisco venne innalzato, fu ordinato alla folla presente e agli operai di mantenere il silenzio. L’obelisco era quasi a posto quando si videro le funi surriscaldarsi pericolosamente, con il rischio che prendessero fuoco. Il monolito sarebbe caduto rovinosamente a terra, quando, nel gran silenzio, si sentì urlare: “Daghe l’aiga ae corde!” (acqua alle funi!). Il consiglio fu seguito subito dagli architetti con ottimo risultato. A sventare il pericolo era stato il capitano Benedetto Bresca, marinaio ligure, che sapeva bene che le corde di canapa si scaldano per la frizione degli argani e inoltre si accorciano quando vengono bagnate. Bresca fu subito arrestato, ma Sisto V come ricompensa, invece della punizione, gli diede larghi privilegi, tra cui il diritto, per sé e per i suoi discendenti, di fornire alla Chiesa di San Pietro le palme per la Settimana Santa.